Sai perché il Primo Maggio si mangiano le fave e il pecorino?

Hai mai sentito parlare del "rito delle fave e del pecorino" per il primo giorno di maggio? Scopri le sue antiche origini!

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Il nostro Paese è un tesoro di tradizioni culinarie, ognuna con una storia affascinante da raccontare. Da regione a regione, da città a città, le usanze locali non solo deliziano il palato ma ci raccontano molto del passato e della cultura di un luogo. E in occasione del Primo Maggio, la Festa del Lavoro, una tradizione culinaria particolare cattura l’attenzione: è d’obbligo mangiare le fave con il pecorino, soprattutto a Roma. Ma per quale motivo si tratta del pasto tradizionale di questa giornata?

Fave e pecorino il Primo Maggio: il motivo e la storia di questo abbinamento

Sebbene possa sembrare una combinazione casuale, l’abbinamento tra fave e pecorino ha una storia che risale a tempi antichissimi. Non è solo una questione di buon gusto, ma di celebrazione della primavera e di radici culturali profonde.

Le fave e il pecorino sono stati consumati tradizionalmente a maggio per celebrare il risveglio della natura e l’abbondanza che essa porta con sé. Le fave, simbolo della stagione, raccolte proprio durante il mese di maggio, portano con sé un sapore fresco e delicato, perfetto per accompagnare il formaggio dal gusto più deciso.

Il pecorino, menzionato persino da Plinio il Vecchio, ha una storia ricca e antica che si intreccia con quella di Roma. Gli antichi romani apprezzavano il suo sapore e le sue proprietà nutrizionali, consumandolo insieme alle verdure per garantirsi proteine ed energia. Si dice che i legionari romani consumassero regolarmente pecorino prima di andare in battaglia. Il formaggio era considerato un alimento ricco di energia e nutriente, in grado di fornire la forza necessaria per affrontare i combattimenti.

Perché consumare fave e pecorino il Primo Maggio?

Ma perché proprio il Primo Maggio? Quando questa giornata è diventata la festa dei lavoratori, la coppia fave e pecorino si è trasformata nel piatto simbolo della celebrazione. La sua praticità lo rende perfetto per una gita fuori porta: non richiede cottura e può essere consumato comodamente con le mani, accompagnato da una fetta di pane fragrante.

Questo abbinamento delizioso non è ovviamente limitato solo al Primo Maggio; possiamo gustarlo per tutto il mese, finché dura la stagione delle fave. Ogni morso è un viaggio nel tempo e nella cultura, un omaggio alle tradizioni che rendono la nostra cucina così ricca e affascinante.

La leggenda delle fave e del pecorino

Forse però voi non sapevate che esiste una leggenda sulle fave e il pecorino. Si narra che, un un tempo antico, nelle colline verdi dell’Italia centrale, viveva un pastore. Ogni giorno, con il suo gregge di pecore, si avventurava per i pascoli del Lazio, dove c’era un lupo malvagio che imperversava.

Il primo giorno di maggio, mentre pascolava il suo gregge, il pastore scoprì un campo di fave selvatiche in fiore. Il loro profumo delicato e i colori vivaci lo incantarono, e decise di raccoglierne un cesto. Mentre raccoglieva le fave, sentì uno strano fruscio tra gli alberi: era il lupo, con gli occhi ardenti di desiderio per le sue preziose pecore.

Il pastore si spaventò pensando che la sua ora fosse giunta, ma un suono di tempesta risuonò nell’aria. Era uno stormo di uccelli che raccolse il cesto di fave lanciandolo tra gli alberi. Quando toccò terra, si era trasformato in delizioso pecorino, emanando un aroma irresistibile che attirò il lupo lontano dal gregge, permettendo al pastore di portar via le pecore indisturbato.

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